Scritto da Gabriella Ballarini
Da diverse parti d’Italia, in questo momento, 50 educatori senza frontiere si stanno mettendo in viaggio verso Arezzo. Perché? Da domani mattina, che sia di pioggia, che sia di sole, ci metteremo in cammino da La Verna a Camaldoli, passando per Badia prataglia.
Il cammino di Esf è un momento importante, snodo fondamentale per sperimentare insieme quali sono i significati dell’itineranza. Francesco, Francesca, Barbara, Ezio, Cristina, in questi mesi, hanno pensato, immaginato e progettato ogni momento di questo cammino, si sono presi cura dei dettagli, del cibo e dei posti per dormire, delle mantelle e delle frasi da ricordare. Il viaggio inizia da qui, dalla pioggia che lava via e dalla speranza di un sole che, come dice qualche Esf, magari arriverà solo per un attimo, ma sarà l’attimo giusto!
In questi tre giorni alterneremo silenzi, strade e parole, feste, regali e sorrisi. Così come ogni Esf quando inizia un viaggio, preparandosi alla scoperta, spaventato dalla scoperta.
E quindi non resta che controllare lo zaino: la penna c’è, la mantella c’è, il quaderno c’è, le scarpe più vecchie, quelle più comode, ci sono. Non manca nulla. Entro le 11.30 il primo gruppo partirà da Milano, poi le ragazze di Genova si metteranno in viaggio, c’è chi ha già preso un aereo dalla Sardegna e chi da Roma si sta organizzando tra treni e auto, chi dalla Lucania si sposterà e chi da Bologna è arrivata ieri sera per incontrare chi non vedeva da tanto tempo e ci ha raggiunti da Palermo. C’è chi attende il nostro arrivo e da Assisi e Perugia ci raggiungerà.
Magari prendo una felpa in più, non si sa mai.
Buona cammino a noi, che sia lungo, che sia per sempre.
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