Scritto da Claudia Minelli
Non avrei mai immaginato di passare un anno ad Ambalakilonga, era l’ultimo dei miei pensieri. Avevo sempre sognato altre mete. Poi un giorno mi arriva la notizia che rientro ancora per pochissimo nell’età del bando per il servizio civile, in Madagascar, ad Ambalkilonga. Non penso, con il cuore ho già deciso mentre leggo la mail, ma per convincere me stessa di aver preso la decisione con un po’ di razionalità chiamo anche la mia amica Francesca e ci metto qualche minuto in più per dirmi ad alta voce che ho deciso di partire.
Quando ho preso il primo aereo per il Madagascar a gennaio , pensavo di essere pronta ad assorbire tutto , ma mantenendo le distanze da ciò avrei incontrato,tutto ciò di meraviglioso che mi avrebbe circondato.
Avevo provato la nostalgia nei precedenti viaggi e pensavo che le prime nostalgie fossero come i primi amori, i più forti in assoluto!!
E poi ormai la mia casa era con me. La mia casa ero io in cammino e tutto quello che le esperienze ti possono dare.
Poi ad Ambalakilonga ho trovato una casa, una casa autentica con il bello, il vero e lo specchio di te stesso che solo casa ti può dare.
Ho trovato i ragazzi, meravigliosi che mi hanno accolta subito ad Ambalakilonga, ma piano piano nei loro cuori che si sono svelati strada facendo. Fino agli ultimi giorni è stata una scoperta e ancora ora che sono lontana mi chiedo quando altro ancora ci sia da conoscere.
Ho trovato i bimbi. Bimbi ovunque con occhi dolci, furbi, tristi, gioiosi e a volte spaventati nel vedermi, ma con il tempo si sono abituati.
Ho riso , ho pianto, mi sono arrabbiata e ho fatto pace con gli altri e con me stessa.
Ho preso 5 chili perché la cosa più bella era la tavola che ci riuniva sempre e passare le giornate a cucinare pizzette per tutti mi riempiva il cuore.
Tutto quello che ho fatto, le attività, la carovana, la JMJ sono solo la cornice di quello che ho cambiato dentro me stessa.
Ora dalla mia casa italiana provo nostalgia, ma sono felice perché ho imparato che ogni esperienza è sempre più ricca di quella precedente, perché ogni persona incontrata, ogni paesaggio visto , ogni sapore e ogni odore ti riempie e ti rinnova.
Non so bene cosa riserva il futuro,ma durante quest’anno in Madagascar ho fatto mio il messaggio che abbiamo portato da Fianarantsoa a Betafo con la nostra Carovana : “NY DIA TSY MITOMBO RAHA TSY ANY ALOHA”, il viaggio non ci arricchisce se non si va avanti.
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