Scritto da Vittorio Glave
La mia scelta di partire su due piedi per il lontano Honduras, non è altro che la conseguente risposta “ PRESENTE “ ad una disponibilità che ho dato, senza indugi, alla Fondazione ormai quasi tre anni fa.
La mia scelta di lasciare l’ Italia, gli affetti, don Antonio e tutti gli agi milanesi, è frutto, della mia decisione di mettermi in gioco sempre ed a qualsiasi latitudine, della mia voglia di Essere educatore e, forse soprattutto, del mio credere nel nostro metodo a prescindere dal luogo, dalle difficoltà e dalle esigenze specifiche.
Il mio è un Honduras che parte da lontano, che ha attraversato difficoltà di ogni tipo, che vuole “educarsi”, che mi fa crescere quotidianamente grazie al suo popolo, ai suoi giovani, al lavoro che tutti i giorni e a tutte le ore, mi impegno a compiere. Il mio Honduras è un paese verde, pieno di alberi e piante, ricco d’acqua, (sia sopra che sotto), ma che spesso ha difficoltà nel raccoglierla e fruttarla al meglio, è un paese lontano, con coltura, lingua e tradizioni diverse ma con ragazzi simili a noi con gli stessi problemi ma anche con la medesima, tremenda GANA DE VIVIR ( voglia di vivere ).
Il mio viaggio è un viaggio senza meta, senza la pretesa di arrivare da nessuna parte, senza l’obbligo di raggiungere luoghi particolati né posti strani, il mio è un viaggio giornaliero nella realtà locale, è il vivere con dei ragazzi difficili, con brutte storie alle spalle, ma con il desiderio e il sogno di realizzare i propri desideri e con le capacità di cambiare registro alle propria vita.
Il mio è un desiderio honduregno semplice ma complesso, realizzabile ma faticoso, reale ma con grandi ideali, il mio sogno da educatore è ascoltare, apprendere, mettermi a disposizione di 25 ragazzi “ particolari”, ragazzi di HONDURAS !!!
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