Scritto da Nico Parasmo
Solitamente, in Honduras, siamo abituati ad un Natale con sole e non molto caldo, primaverile, anche se qui in questo periodo e’ inverno. Stamattina faceva freddo, la nostra pelle, ce lo diceva. Che strano, mi sembrava quasi di sentire un’atmosfera natalizia italiana. Oggi abbiamo fatto l’albero tutti insieme, abbiamo riso, scherzato, litigato con le luci tutte attorcigliate, litigato con i rami che si giravano al contrario, ci siamo proprio divertiti. La casa cominciava ad avere un “look” natalizio e colorato, il tutto reso ancor piu’ bello dai nuovi colori che abbiamo pensato quando abbiamo ridipinto la casa. Siamo stati avvolti per un attimo da un calore familiare, ci siamo sentiti uniti al punto tale che quando abbiamo terminato e abbiamo acceso le luci dell’albero, ci siamo fermati in silenzio con gli occhi fissi all’albero. Ognuno stava provando qualcosa di personale, qualcuno sentiva la mancanza dei propri cari, altri pensavano al fatto che non hanno mai avuto un albero in casa, altri ancora pensavano al fatto di non aver avuto neppure una casa. Io ho pensato ai miei cari lontani, per un attimo, poi ho cominciato a guardare i visi dei ragazzi che restavano in silenzio. Non dimenticherò mai quegli sguardi. Avevano dato un senso al valore della famiglia, avevano fatto e realizzato qualcosa per loro stessi e per la casa dove vivono, senza nessun suggerimento da parte di nessuno. Volevano quell’albero fatto in quel modo, e cosi è stato. Ad un certo punto i ragazzi mi chiedono: “Nico, ti piace? E io ho risposto: “deve piacere a voi. Le cose che facciamo, che si creano, devono avere qualcosa di noi, di personale, devono riflettere noi stessi. Fare copie, serve a poco. Quest’albero è bello perchè ognuno di voi ha messo un ramo, un addobbo, quindi è di tutti e porta un pezzettino di noi”. Abbiamo pensato di addobbare l’albero con pensieri personali, letterine per intenderci. Saranno auguri, desideri, speranze, preghiere che leggeremo la notte del 24. Sinceramente non so che effetto farà ascoltare questi ragazzi leggere la famosa “letterina”, credo che per un attimo torneremo tutti bambini, forse per un attimo penseremo al mitico Babbo Natale che scende dal camino, forse per un attimo ringrazieremo chi ci ha dato la possibilita’ di passare un Natale sotto un tetto, riuniti intorno a un tavolo, forse per un attimo penseremo alla fortuna di poter essere una famiglia e pregare per chi tutto questo non puo’ averlo, forse penseremo che il poco che abbiamo è “tutto” per chi non ha niente. Forse penseremo a tutto questo e a molto altro. Una cosa però è sicura: resteremo insieme e non saremo soli. Già questo, per noi, è il “tutto”…
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