C’è un casa, bella bella, con una cucina bella bella, dove c’è un tavolo per condividere e un fuoco per scaldare. C’è una casa bella bella, dove si fa festa insieme, riuniti attorno al tavolo a spezzare il pane e a bere il vino, a giocare, a ridere, a godersi l’un l’altro, a guardarsi , a sorridersi, a perdonarsi.
Abbiamo cercato di fare casa in questi quattro giorni del Capitolo della Fondazione Exodus 2011 a Sirmione sul Lago di Garda. Più di mille persone attorno ad un uomo, padre e fondatore del gruppo.
Un momento storico forse, di grande svolta in quella rigenerazione che cerca di stare al passo con il mondo, leggendo la storia, leggendo il contesto, leggendo le povertà e le esigenze di un mondo che non si ferma e di giovani che in questo mondo camminano.
Parliamo di rigenerazione, perché ci sono momenti in cui è importante avere il coraggio di rivedere i propri processi storici e di farsi delle domande per riuscire a guardare il mondo con gli occhi dell’esperienza e con quelli della lungimiranza.
ESF trova posto in questa rigenerazione, e anche ESF si interroga sulla sua presenza in questo momento storico in cui diventa sempre più urgente chiamare le cose per nome, leggere i processi storici che non smettono mai di stupirci e di interrogarci, chiedersi che tipo di movimento vuole essere e come vuole testimoniare il suo essere in un mondo che cambia e come intende nel suo essere movimento incidere sui cambiamenti della storia. Grandi interrogativi, forse ambiziosi ma certamente concreti e radicati in un’esperienza più che ventennale all’interno della Fondazione Exodus .
Certamente non sfugge la responsabilità individuale dell’impegno e della testimonianza, della formazione continua e dell’educabilità, dell’attenzione all’uomo e al suo processo di umanizzazione, come ha ben approfondito Enzo Bianchi, nel suo intervento di chiusura di questa esperienza a Sirmione. Né la consapevolezza che il nostro “ritrovarci” come uomini e donne, spesso passa attraverso quelle situazioni di estrema povertà che ci interrogano e non ci lasciano indifferenti .
Questi i grandi interrogativi che ci accompagneranno in questo anno.
E il lavoro fatto lo scorso anno? Un grande percorso formativo ricco di approfondimenti importanti e scandito da esperienze umane forti nei contesti esteri dove abbiamo fatto esperienza. E’ stato fondamentale riflettere sulle difficoltà personali e di gruppo incontrate, sul metodo e sugli strumenti, sul nostro essere in cammino.
Esf è un movimento di persone che INSIEME cammina in una storia sempre nuova, partendo da una casa bella bella, per raggiungerne molte altre portando con sé la certezza che attorno ad un tavolo… si fa la storia.
Cristina Mazza
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